Come spesso accade, le domande più semplici sono anche le più difficili.
Non esiste una definizione universale di “nomade digitale”, almeno che io sappia.
Questo è dovuto probabilmente al fatto che se ne parla relativamente da poco tempo. La recente pandemia ha accelerato l’utilizzo del termine, ma ancora in tanti luoghi il nomadismo digitale non è uno stile di vita conosciuto.
Per proseguire in questa guida penso che sia fondamentale chiarirci su cosa intendiamo con nomade digitale.
Personalmente sono molto allineato con la definizione dell’Associazione Italiana Nomadi Digitali:
I Nomadi Digitali sono una nuova generazione di professionisti, che facendo leva sul proprio desiderio di indipendenza e di mobilità, utilizzano le tecnologie digitali per conquistarsi la libertà di poter vivere e lavorare da luoghi diversi nel mondo, ognuno seguendo le proprie motivazioni, ambizioni ed esigenze personali.
Ci sono tanti concetti in questa definizione. Ognuno potrebbe essere ampiamente discusso separatamente (non preoccuparti arriveremo su tutti gli argomenti pian piano).
Proviamo a estrarre la parte più significativa, dal mio punto di vista, dalla definizione citata.
I Nomadi Digitali sono persone che, grazie alle tecnologie digitali, hanno la libertà di poter vivere e lavorare da luoghi diversi nel mondo.
Ecco, direi che questa è una buona definizione che ci può aiutare a chiarire chi sono i nomadi digitali (e chi non lo è).
Come vedi non c’è nessun riferimento a età, frequenza o distanza dei viaggi, tipologia di lavoro ecc.
Chiunque abbia la possibilità di spostarsi, più o meno lontano, senza rinunciare ad un’indipendenza economica proveniente da un’attività che utilizza tecnologie digitali, si può ritenere a tutti gli effetti un nomade digitale.
Hai 20 anni e lavori dalla spiaggia? Va bene! (più o meno… non deve essere molto comodo).
Hai 50 anni, famiglia e ti sposti per qualche settimana all’anno? Ottimo!
Hai 40 anni e ogni mese ti sposti lentamente da città a città nella tua regione? Fantastico anche cosi’!
Ahimè ci sono tanti miti sui nomadi digitali, sopratutto legati a immagini di questo tipo (ne ho parlato meglio in questa newsletter passata)
In realtà, il ragazzo giovane con il computer è solo uno dei tanti di modi di vedere il nomadismo digitale.
Se non ti rivedi in questa immagine, va benissimo.
Non deve essere assolutamente un motivo per rinunciare a sentirsi nomadi digitali e vivere questo stile di vita, a modo tuo.
E per te, cosa significa nomadismo digitale?
Come ti piacerebbe esplorare questo stile di vita nel tuo caso?
Fammi sapere rispondendo a questa email o nei commenti :)
Ci leggiamo al prossimo capitolo della Guida Pratica al Nomadismo Digitale.
Davide
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Ciao Davide,
la mia esigenza nasce da un problema più grande.
Ragiono in ottica sistemica.
Si parte dall’istruzione (che già dal nome capisci quanto sia sbagliata perché non dovrebbero inondarci di informazioni ma “educarci”).
Con il lavoro viene a mancare la nostra individualità, la consapevolezza di noi stessi.
La maggior parte del nostro tempo viene dedicato al lavoro.
Non è più nella misura umana.
Per questo, dovremmo avere più tempo per studiare ed “educarci” per trovare noi stessi e per cercare la felicità in mezzo al caos di questa società.
Detto questo, vorrei provare anch'io questa esperienza di nomadismo, ma prima di fare una scelta drastica ho bisogno di fare un viaggio verso me stesso e non sono sicuro se andar via fuori dall'ufficio acquisisco questa consapevolezza.
Sento, che questo problema lo viviamo tutti..
Quindi l'esperienza di nomadismo non risolverebbe il problema per tutti.
Aspetto un tuo feedback
Francesco