La gestione delle proprie finanze è una questione fondamentale, in generale nella vita, e in particolare quando ci si approccia al nomadismo digitale.
Magari a casa, anche senza una grande pianificazione machiavellica, tutto sommato riusciamo a gestire le nostre finanze.
In viaggio però la situazione si fa più complessa e diventa necessaria un po’ di organizzazione per tenere sotto controllo le nostre spese.
In questo capitolo della guida troverai alcuni consigli generici di finanza personale “base” e altri invece specifici per nomadi digitali.
Pronti? Iniziamo!
1) Quanti soldi abbiamo?
Si inizia
Ancor prima di pensare a quanto ci costerà l’incredibile meta che abbiamo in mente, è importante chiarire la nostra situazione economica attuale.
Il primo obiettivo è elencare tutte le risorse economiche (”asset” per i più sofisticati) a nostra disposizione.
Questo passaggio potrebbe risultare estremamente semplice se hai solo un conto in banca con tutti i tuoi risparmi o un po’ meno immediato se sei un investitore con conti multipli, quote di società, immobili e via dicendo.
Quindi, armati del nostro strumento preferito (io personalmente uso uno foglio di calcolo su Google Sheets) e un po’ di pazienza, andiamo a recuperare le nostre preziose informazioni finanziarie.
Quanto abbiamo nel portafoglio?
Quanto sui nostri conti correnti?
Investimenti su qualche broker o fondo?
Immobili?
Fondi dalla dubbiosa provenienza su un conto a Panama? (Non si sa mai. Non siamo qui per giudicare)
Risorse liquide e illiquide
A questo punto dovremmo avere un’idea abbastanza precisa di quante risorse abbiamo.
Il prossimo passo è distinguere le risorse “liquide” da quelle “illiquide”.
Con liquide intendo tutte le risorse di cui puoi usufruire nel giro di pochi giorni. Per esempio se hai una casa di proprietà, salvo casi eccezionali, puoi considerarla una risorsa illiquida. I soldi sul tuo conto corrente una risorsa liquida.
Perché questa differenziazione?
Il motivo principale è avere chiaro quanto delle nostre risorse possiamo effettivamente utilizzare per coprire le nostre spese.
Per esempio, avere 100.000€ sotto forma di una casa che abbiamo ereditato/comprato o direttamente sul nostro conto corrente sono situazioni ben diverse come puoi immaginare.
Fondo emergenze
L’ultimo passaggio, (opzionale, ma estremamente consigliato!) è quello di creare un “fondo emergenze”.
Si tratta di una somma accantonata e destinata esclusivamente a imprevisti che, ahimè, ci potrebbero richiedere delle spese impreviste.
Questo è uno dei tanti consigli che vale a prescindere che tu stia viaggiando o no. Pensa ad una emergenza come la macchina che si rompe, una spesa medica urgente o un periodo in cui si rimane, per scelta o meno, disoccupati.
Tieni conto che in viaggio le possibilità di incontrare questi simpatici imprevisti aumentano e il nostro fondo sarà ancora più importante.
Non esiste una formula perfetta per calcolare quanto deve essere sostanzioso il nostro fondo.
Il mio consiglio è di accantonare una cifra che ci permetterebbe di pagare le nostre spese, in una situazione di risparmio, almeno per tre mesi (io personalmente ho scelto di considerare 6 mesi).
Quindi, per esempio, se stando a casa o in un paese con un costo della vita medio-basso prevedi di spendere 1200€ al mese, fai in modo di avere da parte almeno 3.500/4.000€ in un posto sicuro (da escludere quindi quel bel posticino sotto il materasso o il conto a Panama che “non sapevi di avere”).
E se al momento non ho abbastanza soldi per coprire il mio “fondo emergenze”?
In questo caso io vedo due strade possibili. La prima è aspettare ad intraprendere la tua esperienza di nomadismo, mettere da parte qualche risparmio in più e poi partire. La seconda è scegliere delle mete “a prova di emergenza”. Ad esempio, se non ti sposti troppo lontano da casa sarà più facile gestire un imprevisto ed eventualmente tornare alla base per gestirlo.
2) Quanto guadagniamo
Una volta chiarito “quanto abbiamo”, possiamo passiamo alle entrate.
Anche in questo caso, il calcolo potrebbe essere molto veloce se hai una singola entrata, ad esempio il tuo stipendio da dipendente, o più complesso se sei un imprenditore o un investitore con diverse e variabili entrate. Però, più ci si avvicina al secondo caso e più, spero, si è già abituati a tenere traccia della propria contabilità.
In qualsiasi situazione non dovresti avere problemi ad arrivare ad una buona stima di quanto, in media, prevedi di guadagnare al mese.
Per ora fermiamoci qui e assumiamo che le nostre entrare rimarranno stabili nei prossimi mesi in cui ci lanceremo nel magico mondo del nomadismo digitale. Non è da trascurare la questione importante di come “aumentare le proprie entrate”, ma ne parleremo in un capitolo specifico.
3) Quanto possiamo e vogliamo spendere
Siamo finalmente pronti per la parte più divertente di questo capitolo, calcolare quanto spenderemo! (Yeeee… … … ok, forse non così divertente).
Un errore comune
A volte si commette l’errore di approcciarsi al tema “spese” in modo passivo.
L’idea di comprare quello “di cui si ha bisogno” e poi di vedere a fine mese quanto è rimasto può funzionare in alcuni casi, in particolare quando le nostre spese sono stabili e facili da prevedere. Ahimè, in viaggio non sarà così.
Con un approccio simile il rischio di ritrovarsi a fine mese senza più nulla in tasca, o peggio con dei debiti, sarà molto alto.
Il mio consiglio è di calcolare inizialmente quanto “possiamo spendere” e poi decidere quanto “vogliamo spendere” (dove, giusto per essere chiari, la seconda cifra dovrà essere inferiore alla prima).
Quanto possiamo spendere
Per semplicità parlerò in termini di spese mensili, ma se preferisci puoi applicare gli stessi ragionamenti su base settimanale, trimestrale o quello che vuoi tu.
Per calcolare “quanto possiamo spendere”, prendiamo l’ammontare relativo alle nostre entrate mensili e sottraimo tutte le spese necessarie e certe che abbiamo.
Per esempio un mutuo o affitto, la rata della macchina, strumentazione che ci serve per lavorare, spese mediche ricorrenti, tasse varie e via dicendo.
Queste spese le possiamo considerare quelli che in gergo economichese sono i nostri “costi fissi”. La situazione ideale sarebbe non averne, ma anche il nomade più minimalista dovrò far fronte a dei costi fissi, ed è importante avere chiaro quali sono e a quanto ammontano.
Ora, riprendiamo l’ammontare liquido che abbiamo calcolato nella prima sezione rispondendo alla domanda “quanto abbiamo?”.
Se una volta tolto il “fondo di emergenza” ci rimangono dei risparmi che possiamo destinare in parte alle nostre spese di viaggio.
Quanto ovviamente dipende dalla tua situazione personale. Ma, se non hai particolari spese previste nei prossimi anni, personalmente viaggiare è sempre stato uno degli investimenti migliori della mia vita. Difficilmente ti pentirai dei soldi investiti in viaggi.
Prendi questa somma e dividila per il numero di mesi che ritieni opportuno. Più mesi considererai e meno questa cifra ti aiuterà a aumentare la tua possibilità di spese.
Un esempio pratico
Spero di non averti perso del tutto. Facciamo un esempio pratico per chiarire il procedimento:
Guadagno 1600€ netti al mese.
Lato spese fisse ho un affitto di 400€, visite mediche necessarie per 50€ e 100€ di strumentazione per lavorare.
Sommando tutte le mie risorse economiche ho 25.000€, di cui 15.000€ in un fondo investimenti a lungo termine e 10.000€ sul mio conto corrente.
Le mie spese attuali sono circa di 1.000€ al mese e quindi 3.000€ li considero il mio “fondo emergenza”
Mi rimangono 7.000€, di cui però 4.000€ so già che mi serviranno a stretto giro.
I restanti 3.000€ sono tranquillo, e felice, di destinarli ai miei viaggi.
Prevedo di viaggiare almeno per 6 mesi e quindi (3.000€ / 6) posso aggiungere 500€!
Il mio “quanto posso spendere” è 1050€ + 500€… 1550€ (troppo? troppo poco? mi piasce!).
Quanto voglio spendere
Adesso, partendo da “quanto posso spendere” passiamo a definire il nostro budget personale.
Sarebbe molto rischioso decidere di spendere tutte le nostre entrare ogni mese, rimanendo sempre sul filo del rasoio.
È vero, c’è chi, per necessità o volontà, vive per decenni spendendo tutto lo stipendio e tutto sommato non ha grandissimi problemi.
Il mio consiglio è di non sottovalutare l’importanza di un risparmio costante, e questo a prescindere dalla nostra età, situazione famigliare o condizione economica.
Per qualcuno al momento è praticamente impossibile mettere da parte qualcosa a fine mese, e in questi casi il mio consiglio è puntare a stabilizzare le proprie finanze prima di partire alla volta del nomadismo digitale.
Per tutti gli altri, ragionate bene su quale percentuale delle vostre entrare risparmiare ogni mese.
Anche in questo caso non esiste una regola generale.
Il mio consiglio è di partire da un minimo di 15% del proprio “quanto posso spendere”.
Se prevedi di avere grandi spese nel futuro è meglio già considerarle in questa percentuale. Ad esempio se vuoi comprare un nuovo computer tra un anno, puoi aumentare la percentuale del 5% la percentuale di risparmio. Se prevedi di comprare casa, magari aumenterai del 15%, e così via.
È importante trovare una percentuale che ti consenta di risparmiare abbastanza per sentirti a tuo agio adesso e anche nel futuro che prevedi di avere.
Questo ragionamento può essere portato all’estremo con un approccio minimalista e di indipendenza finanziaria dove si risparmia fino al 70/80% delle proprie entrare.
Ma, come sempre, meglio partire per gradi. Un buon 15/20% dovrebbe essere più che sufficiente nella maggior parte dei casi.
Quindi tornando al nostre esempio pratico. Se facendo le mie considerazione penso che 20% sia una buona percentuale di risparmio. Vuol dire che dei mei 1550€ il mio budget da rispettare a fine mese sarà di 1.240€.
Complimenti, se sei arrivato fino a questo punto (intanto fatti un bell’applauso) avrai fatto chiarezza sulla tua situazione economica e calcolato un budget realistico per approcciarti al nomadismo digitale.
Tutto ciò ti permetterà di goderti la tua esperienza senza la costante preoccupazione del “ma davvero me lo posso permettere?”.
4) Impostare un sistema di rendicontazione costante
Prima di concludere questo capitolo e andare a spendere il nostro budget per la nostra incredibile avventura, rimane un ultimo passaggio molto importante da considerare.
Tutto il bel ragionamento che abbiamo fatto finora non è un processo da fare una volta per non pensarci più. È proprio l’opposto, dobbiamo assicurarci di controllare e aggiustare questi calcoli nel tempo.
Io nel mio bel foglio di calcolo, segno tutti i mesi le mie entrate entrate, spese, investimenti ecc. Questo processo, anche se a volte un po’ noioso, mi permette di tenere sempre sotto controllo la mia situazione finanziaria e adattare il mio budget di conseguenza (sopratutto quando si viaggia in paesi con diversi “costi di vita”)
Magari ad oggi non hai grandi spese previste, ma cosa succede se decidi di comprare casa, ricevi un bell’aumento o vieni licenziato? Cosa succede se decidi di allargare la tua famiglia o di iscriverti a quel master super rinomato che hai sempre voluto fare?
Be, non è facile rispondere a queste domande, ma una cosa è certa: le cifre che abbiamo discusso finora cambieranno e di conseguenza il tuo budget.
Magari deciderai che non è più possibile viaggiare come stavi facendo o magari potrai permetterti di andare in quella destinazione costosa che hai sempre sognato.
Il punto è che non possiamo prevedere il futuro, ma con un sistema di rendicontazione costante sarà molto più facile adattarci e non rimanere in balia degli eventi!
Spero che questo capitolo ti sarà utili per la tua prossima avventura da nomade digitale. Fammi sapere cosa ne pensi rispondendo a questa email o nei commenti :)
Ci leggiamo al prossimo capitolo della Guida Pratica al Nomadismo Digitale,
Davide
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